mercoledì 30 marzo 2011

Finalmente al traguardo!!

Dopo tante partite trascorse al fianco della nostra squadra siamo giunti al traguardo da vincitori.. Grazie a coloro che hanno vestito i nostri colori onorandoli passiamo di categoria! Però simultaneamente alla crescita della nostra squadra cresce anche l'impegno di tutti quelli che vorranno ancora sostenerla.Continuamo a portare in alto i nostri colori. Ci teniamo a far sapere a tutti coloro che trovano soddisfazione solo a criticare in maniera distruttiva, che la Virtus Carano intesa come SOCIETA',ci permettera,l'anno prossimo, di giocare su alcuni campi dove pochi anni fa ha giocato il Napoli..RESTIAMO UNITI VERSO IL PROGETTO SCHEDINA!

sabato 12 marzo 2011

CELLOLE-VIRTUS CARANO A PORTE CHIUSE... VERGOGNA!!!!!

QUESTA E' LA SCONFITTA DI TUTTI!!
QUESTA E' L'UNICA ZONA DELLA CAMPANIA DOVE SI CHIUDE UNO STADIO PER UN SEMPLICE DERBY DI UN CAMPIONATO DI PROMOZIONE. LE FORZE DELL'ORDINE HANNO ATTUATO LA SOLUZIONE PIU' COMODA E PIU' DELETERIA PER TUTTO IL MOVIMENTO CALCISTICO DELLA NOSTRA ZONA.
LA PARTITA ANDAVA GIOCATA A PORTE APERTE E LORO AVREBBERO DOVUTO GARANTIRE L'ORDINE PUBBLICO,PERCHE' QUESTO E' IL LORO LAVORO!!!
MA ALLA FINE GLI UNICI A PAGARE VERAMENTE SONO GLI ULTRAS, VITTIME DI UNA REPRESSIONE GRATUITA E NON IL SEMPLICE TIFOSO CARANESE CHE SI E' ADDIRITTURA PRODIGATO IN INIZIATIVE FINALIZZATE A NON GIOCARE LA PARTITA A CELLOLE. LORO SARANNO CONTENTI ADESSO!
TUTTE LE LEGGI REMANO CONTRO L'ESSERE ULTRAS! BASTA CHE UNO SI SVEGLI LA MATTINA E DECIDA DI GIOCARE A PORTE CHIUSE! CHISSA' SE LA SOLUZIONE SAREBBE STATA LA STESSA NEL CASO IN CUI LO STESSO SI FOSSE TROVATO A FRONTEGGIARE 200 ULTRAS FUORI LO STADIO?
A VITA CONTRO LA REPRESSIONE ULTRAS!

venerdì 4 marzo 2011

Di Pasquale condanna gli scontri di Vitulazio-Acerrana....Area22 condanna il vile danneggiamento delle vetture!

Scritto da redazione il Lun, 28/02/2011 - 17:58
L’Acerrana viola un campo difficile come quello di Vitulazio con il risultato di 2-0 ma l’attenzione è rivolta agli incidenti in questo turno di violenza prima e dopo la gara. Amareggiato il tecnico acerrano Di Pasquale che fornisce la sua versione sugli incidenti: «Quello che è accaduto fuori prima della gara è deplorevole e vergognoso, sono cose che non devono succedere qualunque sia stata la causa. La partita di calcio deve essere un’occasione per i tifosi per inneggiare al meglio la propria squadra. Ero intento a dare disposizioni alla squadra e non ho constatato di persona quanto successo. So che ci sono stati dei tafferugli: qualcuno parla di aggressione. Questa situazione è stata gestita con leggerezza: bisognava evitare che le due tifoserie venissero a contatto. Se il campo dispone di un doppio ingresso, era preferibile far entrare i ragazzi di Acerra dalla parte che conveniva. Devo ammettere che mancavano le forze dell'ordine sul campo: è arrivata solo in un secondo momento. Il tutto è degenerato e quando si degenera tutti hanno torto. Le forze dell’ordine hanno trattenuto al campo i tifosi acerrani facendo defluire prima i vitulatini che hanno fatto azione di vandalismo nei confronti delle auto parcheggiate fuori lo stadio. Abbiamo dovuto attendere l’arrivo del carroattrezzi per due auto che avevano le ruote tagliate. Abbiamo dovuto aspettare i tifosi per farli tornare con noi. Al ritorno ho chiesto loro spiegazioni sugli incidenti: mi hanno risposto che volevano la riduzione del biglietto perché sono abituati che in ogni gara in trasferta ogni 2 tifosi pagano 1 biglietto. Ma questo è relativo: il fatto che loro non abbiano voluto pagare non è affatto vero. Questo non deve essere una giustificazione ma la situazione andava gestita diversamente. Chi organizza un evento pubblico deve stare attento a queste dinamiche evitando che tifosi vengano a contatto soprattutto se c’è il doppio ingresso. Queste cose sono vergognose e non devono accadere e hanno la mia condanna. Abbiamo dovuto attendere 15 minuti per l’arrivo delle forze dell’ordine. I tifosi hanno esagerato ma non è giusto che i tifosi locali vadano fuori al campo a danneggiare le vetture. Lì veramente abbiamo corso il rischio che la situazione degenerasse. Io, i dirigenti e il presidente ci siamo prodigati per calmare gli animi dei ragazzi. Il presidente ha chiamato il carroattrezzi mostrandosi disponibile a saldare il danno ai ragazzi». Passando poi ad aspetti più tecnici, il tecnico spiega: «Abbiamo meritato di vincere giocando benissimo nei due tempi. Parliamo di una vittoria mai messa in discussione. Se si vuole accreditare la tesi che queste cose successe fuori dal campo abbiano condizionato la prestazione della squadra locale non esiste. Abbiamo giocato meglio, anzi parlo di una delle migliori prestazioni fuori casa sotto la mia guida. Il nostro portiere non ha effettuato nemmeno una parata. Abbiamo giocato costantemente nella metà campo avversaria giocando bene. Abbiamo prodotto un buon calcio e alla fine vinto meritatamente». E il Carano rallenta «L’ambizione – sottolinea Di Pasquale - di puntare al primato c’e’sempre, ovvio, ma è difficile. Ne ho vinti tanti di campionati: quando avevo 4-5 punti di vantaggio non mi hanno più ripreso. Il campionato lo gestisci a meno che non succedano crolli clamorosi. Il Carano è una società molto vicina alla squadra con buoni giocatori. Faremo di tutto per fare il massimo: allo stato attuale ritengo che il nostro obiettivo sia l’acquisizione del secondo posto».

Scontri in Vitulazio Acerrana

Rissa fra tifosi prima del match di calcio fra Vitulazio ed Acerrana: 2 giovani feriti ed auto danneggiate

Vitulazio: Scontri tra tifosi prima dell’incontro di calcio fra il Vitulazio e l’Acerrana, valido per il Girone “A” del campionato regionale di promozione. Gli scontri tra le due tifoserie, avvenuti prima dell'inizio del match al comunale di Vitulazio, sono stati generati da una serie di contingenze, dovute prima di tutto ad una inefficace separazione degli ultras, con la massiccia e prepotente invasione degli spalti, riservati ai tifosi del Vitulazio, ad opera dei supporters dell’Acerrana. Entrati con prepotenza nell’area riservata alla tifoseria locale, i tifosi dell’Acerrana, dopo aver cercato di evitare anche il pagamento del biglietto per l’ingresso allo Stadio, si sono scagliati brutalmente contro alcuni giovani supporters del Vitulazio, prendendoli a calci e pugni. A seguito dell’aggressione, diversi tifosi del Vitulazio, rimasti feriti lievemente, venivano curati sul posto e due dei quali venivano anche trasportati al più vicino Pronto Soccorso, ove venivano medicati, refertati e dimessi in serata. Ad avere la peggio è stato un giovane tifoso del Vitulazio, tale Francesco Di Lillo del 1992 che, condotto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Caserta per essere curato, gli veniva diagnosticata una seria frattura della mandibola. I tafferugli tra le due tifoserie sono durati per circa una decina di minuti, fino a quando non sono intervenuti i Carabinieri, alla cui vista, i tifosi ospiti hanno cercato di fuggire. Sul posto, allertati dal dott. Achille Cuccari, Sindaco di Vitulazio e Medico Sociale della locale squadra, si portavano immediatamente i Carabinieri della Stazione di Vitulazio unitamente ai colleghi della Compagnia di Capua che dopo aver sedato gli animi tra i tifosi delle due fazioni, facendo spostare gli ospiti nel settore a loro riservato, avviavano le prime indagini sulla vile aggressione ai danni dei due giovani vitulatini. I Carabinieri, alle dipendenze del Luogotenente Crescenzo Iannarella, stanno visionando alcune immagini degli scontri per individuare i responsabili. Tra le due tifoserie, infatti, c'era una rivalità per alcuni fatti avvenuti nella precedente partita di anticipo. In specifico i tifosi ospiti dell’Acerrana erano all'incirca 150, mentre quelli del Vitulazio erano una cinquantina. Al termine della partita, regolarmente disputata, i tifosi ospiti sono rimasti chiusi nel loro settore per una quaranta di minuti in attesa degli accertamenti da parte dei Carabinieri, ma usciti dallo stadio hanno trovato diverse auto con le ruote bucate e con gli specchietti rotti. Infatti, il lungo corteo di auto e pullman dei tifosi dell’Acerrana, scortato dalle forze dell’ordine fino all’ingresso del Casello Autostradale di Capua, era seguito anche da due carri-attrezzi che trasportavano le auto danneggiate di proprietà dei tifosi ospiti. Una piena condanna a quanto è accaduto è venuta da entrambe le società che hanno giocato regolarmente ed esemplarmente la partita terminata con un la vittoria dell’Acerrana con 2 a 0 sui padroni di casa.

venerdì 4 febbraio 2011

Tifosi del nostro ideale..

Una delle cose più difficili da compiere è quella di inculcare qualcosa nella testa di qualcuno!Figuriamoci se la cosa da inculcare è un certo tipo di mentalità.Probabilmente è necessaria una predisposizione ad assimilare un certo stile di vita,perchè è di questo di cui si parla.Per "mentalità ultras" non si intende come si vede una partita,ma come si vive.Gli ideali che rientrano in questo stile sono numerosi ma tutti non hanno ragione di esistere se non preceduti da"coerenza".Per restare coerenti al proprio ideale bisogna innanzitutto ritenerlo parte del proprio essere.Ma indipendentemente da quella ultras,questi dovrebbero essere i principi basilari di qualsiasi tipo di mentalità.
Chi non sente certe cose non riesce a capire!
La "mentalità ultras" non ha colore politico,è contro la repressione e contro tutte le leggi che hanno come unico obiettivo quello di reprimere,è contro il tifoso che ama soltanto l'evento speciale,il famigerato tifoso occasionale. Una persona che sostiene una squadra lo fa sempre e fa tutto il possibile per essere presente.Le partite di cartello piacciono a tutti, ma perchè quelle partite abbiano un senso occorre vincere le altre.La mentalità ultras favorisce l'aggregazione:l'unione di più persone che condividono le stesse cose e gli stessi "sacrifici".Molti si sentono "ultras" ma alle prime difficoltà come "svegliarsi un pò prima" la mattina o fare 50 km scompaiono.L'opinione comune descrive chi crede in queste cose,compreso io,come dei falliti.Chi favorisce questa opinione comune è uno dei tanti ignavi che non crede a nulla tranne che alla pagnotta. Lo sò, per molti di voi tutte queste cose sono cazzate!E non mi meraviglio di questo..

venerdì 14 gennaio 2011

AL TIFOSO OCCASIONALE..

VITA DA ULTRAS

..ESSERE ULTRAS SIGNIFICA..
Per tutti gli ultras Libertà che è nelle vene, libertà che m'appartiene..
L'ultras non ha un nome per il mondo esterno, solo gli amici lo conoscono. L'ultras non ha volto, spesso un cappuccio gli copre la testa, una sciarpa la bocca. L'ultras non si veste in modo normale, non segue le mode, boccia le novità. Quando sale su un treno, cammina su un marciapiede anche se non ha vessilli della propria squadra, lo riconosci. L'ultras attacca se attaccato, aiuta nel bisogno. L'ultras non smette di essere tale appena si toglie la sciarpetta o rientra a casa dopo una trasferta, continua a lottare 7 giorni su 7. L'ultras veterano dà l'esempio a quello giovane, e quello giovane rispetta il veterano. L'ultras giovane è fiero di stare al lato del veterano, di imparare dalle sue critiche e inorgogliosirsi dai suoi complimenti. Quando la gente guarda un ultras non lo capisce, e lui non vuole essere capito dalla gente, non dà spiegazioni sul suo modo di essere. Ogni ultras è diverso, c'è quello che veste solo materiale ultras e della sua squadra e quello che non ha neanche una maglietta del suo gruppo. C'è quello che si muove solo col gruppo e quello che fa gruppo per sè. Gli ultras sono diversi ma li unisce lo smisurato senso di appartenenza al proprio gruppo, l'amore per la maglia, la tenacia nel resistere oltre 90 minuti in piedi sotto la pioggia o al freddo, li unisce il riscaldarsi con un coro cantato a squarciagola, li unisce la sicurezza dell'amico che gli dorme accanto sul treno che ti riporta dalla trasferta, li unisce la passeggiata goliardica nella città avversaria, li unisce la gioia di partire per una trasferta e la stanchezza del ritorno, li unisce quel panino diviso in due dopo ore di digiuno, li unisce quella sigaretta offerta nello scompartimento e ridata in curva, li unisce quella litigata sull'esterno sinistro panchinaro fatta nella penombra di un treno notturno, li unisce quello sguardo, li unisce la mentalità. Le cose che ci uniscono, contemporaneamente ci dividono dal mondo esterno, ci allontanano da genitori preoccupati, da amici scandalizzati o impauriti e da parenti e conoscenti disgustati. L'ultras è l'eccezione alla regola, è l'inaspettato che ti sorprende, è la sorpresa che ti smorza il sorriso quando pensi di averla fatta franca. L'ultras è anche il braccio che ti tira sul vagone prima che si chiudono le porte. L'ultras non è violenza gratuita, è la difesa intransigente di uno stile di vita messo in pericolo da biglietti nominativi, dalle pay-tv, dall'imborghesimento delle nuove generazioni, dalla tv-spazzatura e, soprattutto, dalla repressione. L'ultras è questo e molto altro, altri sentimenti non rinchiudibili in parole, incomprensibili alla gente comune che preferisce vivere dietro un vetro piuttosto che infrangerlo e entrare nella realtà, fredda e piovosa..

A 22